Mozione di sfiducia a Vittorio Sgarbi

Adesione ad una mozione di sfiduzia di PD e M5S a Vittorio Sgarbi.

Testo della mozione:

Atto n. 1-00080 con procedimento abbreviato - Pubblicato il 10 gennaio 2024, nella seduta n. 143

PATUANELLI, MAIORINO, DI GIROLAMO, NAVE, PIRRO, ALOISIO, BEVILACQUA, BILOTTI, CASTELLONE, CASTIELLO, CATALDI, CROATTI, DAMANTE, DE ROSA, FLORIDIA Barbara, GUIDOLIN, LICHERI Ettore Antonio, LICHERI Sabrina, LOPREIATO, LOREFICE, MARTON, MAZZELLA, NATURALE, PIRONDINI, SCARPINATO, SIRONI, TREVISI, TURCO, DE CRISTOFARO, CUCCHI, FLORIDIA Aurora, MAGNI, BOCCIA, ALFIERI, BASSO, BAZOLI, CAMUSSO, CRISANTI, D'ELIA, DELRIO, FINA, FRANCESCHELLI, FRANCESCHINI, FURLAN, GIACOBBE, GIORGIS, IRTO, LA MARCA, LORENZIN, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MELONI, MIRABELLI, MISIANI, NICITA, PARRINI, RANDO, ROSSOMANDO, SENSI, TAJANI, VALENTE, VERDUCCI, VERINI, ZAMBITO, ZAMPA

Il Senato,
premesso che:
da un articolo pubblicato da “il Fatto Quotidiano” il 24 ottobre 2023, è emerso che il sottosegretario per la cultura Vittorio Sgarbi avrebbe percepito, nel corso del 2023, sostanziosi emolumenti, pari a oltre 300.000 euro, per aver presenziato a inaugurazioni, mostre, conferenze, premi e manifestazioni culturali;
il quotidiano afferma, inoltre, che, sulla base dei documenti visionati, "attorno al critico-politico e ai suoi collaboratori di fiducia ruoterebbe invece una vera e propria industria fondata sull'arte di procacciare attività che si svolgono pure alla luce del sole, ma le cui remunerazioni restano nell'ombra, a volte erogate ad altri, non di rado spacciate come 'missioni' e poi messe a rimborso del ministero";
sempre in un articolo de “il Fatto Quotidiano” del 25 ottobre, si riporta che il sottosegretario Sgarbi sarebbe indagato a Roma per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, per non aver onorato debiti con l’Agenzia delle entrate (un totale pari a circa 715.000 euro) e per l’acquisto di quadri (si veda “il Fatto Quotidiano” del 9 gennaio 2024) il medesimo sottosegretario Vittorio Sgarbi risulterebbe indagato per furto di beni culturali, in merito a una vicenda oggetto di un’inchiesta svolta, da ultimo, dalla trasmissione “Report” e dallo stesso “il Fatto Quotidiano”;
in particolare l'inchiesta si è concentrata su un quadro di Rutilio Manetti, pittore senese del Seicento, “La cattura di San Pietro”, che fino al 2013 si trovava esposta presso il castello di Buriasco (vicino a Pinerolo, in Piemonte). La proprietaria del castello e del dipinto, Margherita Buzio, a febbraio 2013 denunciò il furto dell'opera: la tela era stata tagliata nella notte, lasciando la cornice; all'epoca le indagini furono senza esito;
la trasmissione “Report” ha sottolineato che, stando alle dichiarazioni di Buzio, poche settimane prima del furto si era detto interessato all'acquisto Paolo Bocedi, collaboratore di Sgarbi fino al 2003 e ancora in buoni rapporti con il sottosegretario. Il servizio di “Report” aggiunge che il critico d'arte avrebbe già visto l'opera alcuni anni prima, in un pranzo al castello, cosa che lo stesso Sgarbi ha confermato;
il dipinto, secondo quanto riportato da “Report”, sarebbe quindi riapparso nel 2021 in una mostra inaugurata dallo stesso Sgarbi, in cui sarebbe stato esposto un dipinto di Manetti "inedito". L'opera esposta dal sottosegretario è estremamente simile a quella sparita nel 2013: una differenza visibile è la presenza, in alto a sinistra, di una candela che nel dipinto rubato non c'era. Sgarbi, negando che si tratti della stessa opera, ha parlato di "coincidenze": il dipinto esposto, infatti, si sarebbe trovato in una villa nel viterbese che Rita Cavallini (madre di Sgarbi) aveva acquistato anni prima, nel 2000, e già presente in un inventario dei beni della villa risalente al Seicento. Tuttavia “Report” ha sottolineato come, nell'inventario in questione, l’opera non risulti;
la stessa trasmissione di RAI3 avrebbe interpellato anche Gianfranco Mingardi, restauratore di Brescia, che ha detto di aver ricevuto la tela senza cornice, la quale sembrerebbe identica all'opera trafugata a Pinerolo, se non per il particolare di una candela che non c’era sul dipinto da lui sistemato. Sgarbi, dal canto suo, ha negato e da articoli di stampa emerge che il legale di Vittorio Sgarbi abbia inviato una PEC diffidando la RAI prima della messa in onda della puntata di “Report”;
tuttavia, a quanto pare, ciò che per Sgarbi era solo frutto di fantasia, incompetenza e livore giornalistico, sembra sia divenuto un fascicolo aperto dalla Procura di Imperia e trasmesso alla Procura di Macerata;
considerato che:
la legge n. 215 del 2004 impone a chi ricopre un incarico di Governo di dedicarsi "esclusivamente alla cura degli interessi pubblici". Dal giuramento in poi, "al titolare non può derivare, per tutta la durata del governo, alcuna forma di retribuzione o vantaggio". La legge vieta altresì di "esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici o privati". Il legislatore precisa: "Sono vietate anche all’estero";
tuttavia, ad avviso dei firmatari del presente atto, oltre ai connessi profili di carattere penale, la condotta getta un'oscura e pesante ombra sull'attività governativa del sottosegretario in un dicastero di tale rilievo e delicatezza e, dunque, si pone in palese contrasto con l'articolo 54 della Costituzione che recita: "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore";
le condotte menzionate, inoltre, lascerebbero trasparire in ogni caso una condotta grave, uno sfacciato abuso del potere, una violazione dei doveri, non compatibile con il decoro e la decenza delle istituzioni;
non può, in altri termini, ritenersi che l'azione del sottosegretario sia stata ispirata in tale frangente dal superiore interesse esclusivo della nazione, come espressamente imposto dalla legge n. 400 del 1988,
impegna il Governo ad avviare immediatamente le procedure di revoca, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio dei ministri, della nomina a Sottosegretario di Stato del professor Vittorio Sgarbi.

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