Bene l'Ue sul riciclaggio, la sede di AMLA sia in Italia
Le mafie tentano con sempre maggiore insistenza di investire le ingenti risorse frutto dei traffici illeciti e criminali nell’economia legale.
Il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo rappresentano una grave minaccia per l’integrità dell’economia e del sistema finanziario dell’UE nonché per la sicurezza dei suoi cittadini. Per questo è importante che, nel 2021, la Commissione europea abbia presentato la proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce l’Autorità per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.
Il Pd ha depositato una mozione in Senato, che chiederemo venga discussa al più presto, che chiede che questa Autorità, che dovrebbe essere istituita nel gennaio 2023, abbia sede in Italia.
L’Amla avrà poteri di vigilanza e di indagine, nonché il potere di imporre sanzioni amministrative e penali pecuniarie nei confronti dei soggetti obbligati “selezionati”, vale a dire enti creditizi e finanziari o i gruppi di enti creditizi o finanziari. Un passo avanti decisamente significativo dei processi, delle verifiche e dei controlli in ambito europeo.
Per questo è importante che il governo si attivi in tutte le sedi europee affinché la sede della l’Autorità per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo sia istituita, come chiede la mozione, in Italia, anche alla luce del lavoro di contrasto svolto, del valore delle esperienze investigative maturate e dell’articolata normativa adottata, che negli anni hanno visto costantemente il nostro Paese impegnato nella lotta al riciclaggio.
Testo della mozione:
Atto n. 1-00484 - Pubblicato il 3 maggio 2022, nella seduta n. 429
MIRABELLI, MALPEZZI, BITI, CIRINNA', D'ARIENZO, ROSSOMANDO, ALFIERI, BOLDRINI, FERRAZZI, GIACOBBE, MANCA, MARGIOTTA, PARRINI, PITTELLA, ROJC, VALENTE
Il Senato,
premesso che:
come rilevato da tutti gli osservatori, le mafie tentano con sempre maggiore insistenza di investire le ingenti risorse frutto dei traffici illeciti e criminali nell'economia legale;
il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo rappresentano una grave minaccia per l'integrità dell'economia e del sistema finanziario dell'UE, nonché per la sicurezza dei suoi cittadini; Europol stima, infatti, che circa l'1 per cento del prodotto interno lordo annuo dell'UE è rilevato come coinvolto in attività finanziarie sospette;
in data 20 luglio 2021, la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce l'Autorità per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo;
la predetta Autorità, che si chiamerà AMLA, "Authority for Anti-Money Laundering and Countering the Financing of Terrorism", sarà la centrale di coordinamento delle autorità nazionali, tesa a garantire che il settore privato applichi in modo corretto e coerente le norme dell'UE. Tale Autorità, la cui istituzione è prevista a partire dal 1° gennaio 2023, coordinerà e assisterà le "Financial Intelligence Unit" nazionali (FIU), in particolare per l'Italia, l'Unità di Informazione Finanziaria (UIF), nel migliorare l'efficacia dell'attuazione delle prescrizioni, garantendo standard normativi e metodi di valutazione del rischio uniformi;
l'AMLA avrà poteri di vigilanza e di indagine, nonché il potere di imporre sanzioni amministrative e penali pecuniarie nei confronti dei soggetti obbligati "selezionati", vale a dire enti creditizi e finanziari o i gruppi di enti creditizi o finanziari. Un passo avanti decisamente significativo dei processi, delle verifiche e dei controlli in ambito europeo e che allinea l'Unione alle attività delle authorities statunitensi;
in particolare, i compiti dell'AMLA saranno: sostenere le UIF nel loro lavoro per migliorarne la capacità analitica dei flussi illeciti e fare dell'intelligence finanziaria una fonte di informazioni fondamentale per i servizi di contrasto; vigilare direttamente su alcuni degli enti finanziari più rischiosi che operano in un gran numero di Stati membri o richiedono un'azione immediata per far fronte a rischi imminenti; monitorare e coordinare gli organismi di vigilanza nazionali responsabili di altri soggetti finanziari e coordinare gli organismi di vigilanza dei soggetti non finanziari e, infine, sostenere la cooperazione tra le Unità di informazione finanziaria nazionali (UIF) e facilitare il coordinamento e le analisi congiunte tra di esse, al fine di individuare meglio i flussi finanziari illeciti di natura transfrontaliera;
come evidenziato dalla Commissione, la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo è fondamentale per garantire la stabilità finanziaria e la sicurezza in Europa. Per questo motivo, dunque, occorre che le norme dell'UE siano attuate in maniera armonizzata e coerente, con un'attività di vigilanza efficace e puntuale, al fine di combattere la criminalità e proteggere il nostro sistema finanziario;
inoltre, come dichiarato da Mairead McGuinness, commissaria per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l'Unione dei mercati dei capitali: "dietro la storia del denaro sporco ci sono crimini terribili che sono orribili per i cittadini, la società, le famiglie e le comunità e quindi combattere il riciclaggio di denaro significa affrontare la criminalità nel suo cuore. È dunque fondamentale assicurare che il nostro sistema finanziario non faciliti la criminalità e non permetta che il danaro sporco venga riciclato";
rilevato che:
il Parlamento europeo nella sua risoluzione del 10 luglio 2020 in merito a una politica integrata dell'Unione in materia di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo ha valutato positivamente l'intenzione della Commissione di presentare un'autorità di vigilanza AML e un meccanismo di sostegno e coordinamento dell'UE per le unità di informazione finanziaria;
analogamente, il Consiglio si è espresso favorevolmente al piano d'azione della Commissione e nelle sue conclusioni in materia di antiriciclaggio e di contrasto del finanziamento del terrorismo del 5 novembre 2020 e ha invitato la Commissione a dare priorità all'istituzione di una vigilanza a livello dell'UE;
rilevato, inoltre, che:
in Italia la normativa antiriciclaggio si basa principalmente sul decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, che recepisce a sua volta la direttiva europea 2005/60/CE. Il predetto decreto ha introdotto nell'ordinamento nazionale una serie di adempimenti antiriciclaggio, finalizzati alla prevenzione e al contrasto del riciclaggio di denaro, beni o altre utilità e quindi con lo scopo di proteggere la stabilità e l'integrità del sistema economico e finanziario;
l'aspetto più importante per l'azione preventiva di contrasto al riciclaggio è un'adeguata verifica della clientela; in tal senso, occorre evidenziare come l'articolo 3 del citato decreto legislativo n. 231 del 2007, dispone che tutti i professionisti che si occupano di transazioni economiche (dottori commercialisti ed esperti contabili, consulenti del lavoro, notai, avvocati e, talvolta, anche revisori legali dei conti) siano obbligati alla gestione degli adempimenti legati all'antiriciclaggio;
le Autorità di vigilanza di settore del nostro Paese (Banca d'Italia, IVASS, CONSOB) sovraintendono al rispetto degli obblighi di legge da parte dei soggetti vigilati, esercitando i connessi poteri sanzionatori. La Direzione investigativa antimafia e il Nucleo speciale di Polizia valutaria, nell'ambito delle proprie competenze, svolgono gli approfondimenti investigativi delle segnalazioni di operazioni sospette analizzate e trasmesse dalla UIF,
impegna al Governo ad attivarsi in tutte le sedi europee, affinché la sede dell'Autorità per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo sia stabilita in Italia, anche alla luce del lavoro di contrasto svolto, del valore delle esperienze investigative maturate e dell'articolata normativa adottata, che negli anni hanno visto costantemente il nostro Paese impegnato nella lotta al riciclaggio.
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La mozione è stata discussa a approvata in Senato il 6 luglio 2022.
Esito della votazione:
Testo dell'intervento in Aula al Senato, in dichiarazione di voto per il PD sulla mozione con cui si chiede che il Governo si attivi affinché la sede dell'agenzia europea per il contrasto al riciclaggio sia in Italia:
Siamo molto contenti di questa sessione di discussione.
Siamo contenti che presentando la mozione sull’acquisizione dell’AMLA all’Italia abbiamo suscitato un dibattito importante e una condivisione importante su un tema decisivo.
Il contrasto al riciclaggio, infatti, è un tema decisivo e prioritario se si vuole combattere la mafia, se si vogliono combattere le organizzazioni criminali che, sempre di più in questi anni, stanno scegliendo di aggredire l’economia legale e stanno scegliendo di farlo proprio riciclando gli ingentissimi proventi delle loro attività illecite.
Solo in Italia si parla di 30 miliardi all’anno che vengono riciclati, introdotti nell’economia legale, che condizionano la nostra economia e la nostra democrazia.
È, quindi, un tema importante quello di combattere il riciclaggio, che si può affrontare solo nella dimensione in cui il riciclaggio ormai avviene: i soldi non hanno frontiere; se c’è qualcuno che si è globalizzato e che ha globalizzato davvero le proprie attività sono le mafie e, dunque, il contrasto al riciclaggio va fatto a livello europeo e internazionale.
Vanno messe in rete le energie; vanno messi in rapporto tra loro i diversi livelli di investigazione e vanno anche costruite regole comuni per tutte le agenzie finanziarie e controlli comuni per contrastare il riciclaggio.
In questo senso, la creazione dell’AMLA, l’Autorità Europea contro il riciclaggio, è una scelta giusta, importante e che va nella direzione dovuta.
Voglio tornare a sottolineare perché l’Italia deve chiedere la collocazione qui, nel nostro Paese, della sede di AMLA. Dobbiamo farlo perché qui c’è la legislazione migliore per contrastare le mafie e per controllare i circuiti finanziari; perché qui ci sono le dotazioni migliori dal punto di vista investigativo; qui ci sono le esperienze più avanzate anche di gestione degli appalti e di attenzione alla provenienza dei fondi delle diverse aziende.
Noi, quindi, non chiediamo la sede dell’Autorità perché ci sentiamo un Paese più esposto di altri: non lo siamo.
Noi chiediamo la sede perché qui siamo in grado di mettere in campo un know how positivo per tutto il Paese.
Questo è il tema che il Governo deve utilizzare.
Questo è il know how che il Governo deve valorizzare, rivendicando la giusta assegnazione all’Italia dell’Autorità antiriciclaggio.