Perché è stato identificato un cittadino che ha staccato manifesti abusivi su Ramelli?
Il ministro Piantedosi chiarisca quali verifiche siano state effettuate e cosa abbia disposto per accertare la legittimità dell'intervento dei due agenti della Digos che, in occasione della commemorazione di Sergio Ramelli, hanno fermato e identificato un cittadino che tentava di rimuovere alcuni manifesti presumibilmente irregolari.
Come PD, abbiamo presentato un'interrogazione, a mia prima firma, al Ministro degli Interni.
Sulla base della versione fornita dal cittadino identificato gli agenti avrebbero motivato la propria presenza sul posto affermando di essere lì per vigilare che nessuno staccasse i manifesti.
Qualora tale versione fosse confermata solleverebbe seri interrogativi. Un fatto che si inserisce in un clima sempre più preoccupante. Ne sono esempi recenti la commemorazione per Mussolini a Dongo, il caso della Prefettura di Grosseto, la vicenda del panificio di Ascoli.
Il ministro deve chiarire se risultino direttive impartite alle forze dell'ordine volte a garantire la protezione o la sorveglianza di affissioni commemorative o politiche prive di autorizzazione e quali verifiche intenda disporre per accertare la legittimità dell'intervento degli agenti coinvolti.
Testo dell'interrogazione:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Mirabelli, Malpezzi, Misiani, Bazoli, Tajani, Basso, Camusso, D'Elia, Parrini, Rojc, Rando, Rossomando, Verini, Zambito
Al Ministro dell’Interno
Premesso che:
secondo quanto riportato da La Repubblica in data 30 aprile 2025, nella notte tra il 29 e il 30 aprile un cittadino residente in via Paladini, a Milano, è stato fermato e identificato da due agenti della Polizia di Stato, successivamente affiancati da due agenti della Digos, mentre tentava di rimuovere alcuni manifesti affissi presumibilmente in modo irregolare, relativi alla commemorazione di Sergio Ramelli, esponente del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975;
come riferito nell’articolo - sulla base della versione fornita dal cittadino identificato - gli agenti avrebbero motivato la propria presenza sul posto affermando di essere lì “per vigilare che nessuno li stacchi”;
qualora tale versione fosse confermata, l’intervento delle forze dell’ordine, se effettivamente finalizzato alla tutela di affissioni potenzialmente irregolari, solleverebbe seri interrogativi circa la coerenza con i principi di legalità e imparzialità dell’azione amministrativa, oltre a legittimi dubbi in merito alla proporzionalità dell’intervento rispetto alla natura del fatto contestato;
tale fatto si inserisce in un clima sempre più preoccupante, segnato da una serie di episodi che sollevano forti perplessità. Ne sono esempi recenti la commemorazione per Mussolini a Dongo, il caso della Prefettura di Grosseto che ha vietato all’ANPI di Orbetello di tenere il proprio discorso pubblico per il 25 aprile; la vicenda del panificio di Ascoli, la cui titolare è stata identificata dalle forze dell’ordine per aver esposto uno striscione in occasione della Festa della Liberazione;
Si chiede di sapere:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e se risultino direttive impartite alle forze dell’ordine volte a garantire la protezione o la sorveglianza di affissioni commemorative o politiche prive di autorizzazione; quali verifiche intenda disporre per accertare la legittimità dell’intervento degli agenti coinvolti, e se non ritenga opportuno adottare linee guida chiare per assicurare un’applicazione uniforme e imparziale delle normative vigenti.