Chiarezza sull'identificazione delle persone che hanno reso omaggio a Navalny
Adesione ad una interpellanza presentata dal Gruppo PD sulla vicenda dell'identificazione delle persone che hanno reso omaggio a Navalny in Italia.
Testo dell'interpellanza:
Atto n. 2-00015 con procedimento abbreviato - Pubblicato il 20 febbraio 2024, nella seduta n. 160
SENSI, ALFIERI, BASSO, CAMUSSO, CRISANTI, D'ELIA, DELRIO, FINA, FURLAN, FRANCESCHELLI, FRANCESCHINI, GIACOBBE, GIORGIS, IRTO, LA MARCA, LORENZIN, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MELONI, MIRABELLI, MISIANI, NICITA, PARRINI, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, TAJANI, VALENTE, VERDUCCI, VERINI, ZAMBITO, ZAMPA
Al Ministro dell'interno.
Premesso che:
il 16 febbraio 2024 il dissidente russo Alexei Navalny, recluso in una colonia penale della regione artica, è stato dichiarato morto dal servizio penitenziario federale. La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo, dal momento che Navalny era considerato il principale oppositore politico di Vladimir Putin;
manifestazioni di cordoglio e di protesta per la morte di Navalny si sono tenute in tutto il mondo nelle ore e nei giorni successivi al suo decesso;
il 18 febbraio a Milano una dozzina di aderenti e simpatizzanti dell’associazione “Annaviva” si sono dati appuntamento, mediante il social network “Facebook”, presso i giardini dedicati ad Anna Politkovskaja, la giornalista uccisa in circostanze misteriose a Mosca nel 2006, per rendere omaggio a Navalny, restando in silenzio in prossimità della targa dedicata a Politkovskaja;
arrivati sul luogo, sono stati avvicinati da tre persone in borghese, già presenti nei giardini e seduti su una panchina adiacente, che hanno richiesto ai convenuti i documenti e l’indirizzo di residenza, qualificandosi come agenti della DIGOS;
gli aderenti all’associazione si sono limitati, secondo quanto ricostruito da una dei partecipanti alla testata on line “Fanpage”, a portare fiori e a lasciare due foto e non hanno opposto alcuna resistenza alla richiesta delle generalità;
inoltre, durante una breve intervista che una degli esponenti dell’associazione stava rilasciando a un giornalista presente all’iniziativa, uno degli agenti era vicino all’intervistata e ascoltava con attenzione le sue parole;
considerato che, secondo quanto riportato dall’agenzia AGI e da altre agenzie il 19 febbraio 2024, il Ministro in indirizzo ha dichiarato: "L'identificazione delle persone è un'operazione che si fa normalmente nei dispositivi di sicurezza per il controllo del territorio. Mi è stato riferito che il personale che aveva operato non avesse piena consapevolezza (...) È capitato anche a me nella vita di essere identificato, non credo che sia un dato che comprime una qualche libertà personale";
considerato inoltre che il 16 febbraio scorso, la Presidente del Consiglio dei ministri ha rilasciato una dichiarazione, pubblicata sul sito del Governo, in cui definisce la morte di Alexei Navalny un “inquietante evento”,
si chiede di sapere:
quali istruzioni abbiano avuto gli agenti da parte dei loro superiori in ordine al raduno e in base a quali valutazioni gli agenti abbiano ritenuto di procedere all’identificazione di coloro che rendevano omaggio a Navalny, considerato che non era stato posto in essere alcun atto contra legem, che le persone che si erano radunate per la commemorazione erano in un numero esiguo, che la stessa si è svolta in assoluta tranquillità, nonché il fatto, come affermato dallo stesso Ministro, che non ne avessero “piena consapevolezza”;
se il Ministro in indirizzo non ritenga di fare luce su questo episodio, tanto più grave in quanto avvenuto in occasione della commemorazione di un uomo la cui morte ha colpito il mondo intero, determinando manifestazioni di solidarietà, cordoglio e indignazione a livello internazionale.