Noi parliamo di mafia
Intervento svolto alla chiusura della campagna elettorale a Buccinasco (video).
Mi sembrava importante chiudere la campagna elettorale dicendo che di mafia bisogna parlare e che noi ne parliamo.
Voglio rassicurare il sindaco di Buccinasco che seguiremo il processo sugli spazi confiscati e che lui e il Comune avranno tutto il sostegno, anche perché è evidente che quando un ‘ndranghetista fa una causa civile non è tanto interessato allo spicchio di cortile conteso ma vuole un riconoscimento e delegittimare in qualche modo le istituzioni.
Noi andiamo in campagna elettorale a testa alta sul tema del contrasto alle mafie.
Abbiamo un bel programma, che è frutto anche del lavoro del Dipartimento Legalità del PD milanese e delle Agorà Democratiche che abbiamo fatto su questi temi.
È un programma che parte dall’idea che la criminalità organizzata sta cambiando e dalla preoccupazione che ci sia un allarme sociale basso di fronte a delle mafie che si dedicano più agli affari che non ai crimini eclatanti e che, nonostante questo, lo Stato si debba attrezzare per contrastarle.
Oggi, le mafie hanno bisogno principalmente di riciclare i loro soldi e lo fanno aggredendo l’economia legale. Bisogna spiegare che un’economia legale in cui ci sono miliardi comandati dalla criminalità organizzata rende più debole la nostra democrazia. È evidente, infatti, che se la mafia controlla una parte dell’economia, la nostra democrazia è più debole.
Non è facile far capire questo ma penso che facciamo bene, ad esempio, a dire che bisogna mettere in campo misure efficaci contro il riciclaggio, che bisogna colpire le mafie a livello internazionale e, soprattutto, europeo perché le mafie si sono globalizzate e, quindi, serve la Procura Europea Antimafia e l’Agenzia Europea contro il riciclaggio, che prenderà il via il prossimo gennaio e abbiamo chiesto che venga portata in Italia e che la sede sia a Milano.
Abbiamo anche una serie di proposte per migliorare il funzionamento dei beni confiscati perché servono più soldi per i Comuni che devono utilizzare quei beni e serve che l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati sia un po’ più dinamica.
Queste, quindi, sono alcune delle nostre proposte.
Quando diciamo che parliamo di mafia, segniamo un’altra differenza dalla destra.
Il claim della campagna elettorale è “Scegli” perché bisogna scegliere tra chi, come noi, si occupa di mafie e chi non ne parla, facendo finta che non esistano e comportandosi secondo quella logica. A destra, infatti, dicono che voglio aumentare il massimale dei contanti utilizzabili a 10.000 euro, favorendo di fatto il riciclaggio. C’è anche chi ha presentato una proposta per eliminare le interdittive antimafia, sostenendo che non servono più in quanto le mafie non esisterebbero più e le interdittive sarebbero un problema per la concorrenza.
A destra c’è chi dice che bisogna velocizzare gli appalti e, quindi, si può rinunciare ad un po’ di misure che garantiscano la legalità.
Noi, invece, chiediamo di fare centrali appaltanti di qualità con professionisti qualificati che agiscano bene e, di conseguenza, anche rapidamente. Altri preferiscono dire di voler abbassare le tutele di legalità, di non stare a guardare tutto e ridurre anche i controlli sulla provenienza dei capitali.
A destra, quindi, c’è un silenzio sul tema delle mafie e, alcune scelte che fanno, partono dal principio che la mafia non c’è ma così rischiano di fare favori alle mafie.
C’è quindi una differenza fondamentale tra noi e la destra.
Il voto del 25 settembre è importante.
Si deve scegliere tra chi, come noi, vuole ridurre le diseguaglianze e chi vuole la Flat Tax; tra chi pensa che la questione ambientale vada affrontata subito e chi già preannuncia il referendum per abrogare la norma che prevede che nel 2035 non si costruiscano più auto alimentate con combustibili fossili. C’è chi si è battuto per i diritti (Legge Zan, Ius Scholae, fine vita) e chi ha festeggiato sguaiatamente in Senato per il blocco della Legge Zan.
Si sceglie con un sistema elettorale in cui i collegi uninominali conteranno molto nel decretare la vittoria e gli unici che possono fermare le destre siamo noi del centrosinistra: gli altri volti vengono tolti da questa funzione.
È importante battere la destra per il futuro del Paese e per la legalità, per questo il 25 settembre bisogna votare il PD.
Video dell’intervento