Il decreto sicurezza è basato su cinismo e disumanità
Siamo di fronte all'ennesimo provvedimento sulla sicurezza, o meglio siamo di fronte all'ennesimo provvedimento che viene definito decreto sicurezza, ma in realtà risponde più a esigenze di propaganda e di campagna elettorale permanente.
L'abbiamo già visto con il primo decreto sicurezza.
Lo avevamo denunciato e avevamo ragione: in quel testo non c'era alcuna misura per dare più sicurezza ai cittadini italiani.
Era talmente vero che nessuno dei decreti attuativi che erano necessari per far funzionare quel decreto-legge sono stati emanati. Quel provvedimento, di cui alcuni punti sono già stati dichiarati incostituzionali, è servito a interrompere i percorsi di integrazione e a gettare nella illegalità, spesso in mezzo a una strada, migliaia di immigrati che vivevano legalmente nel nostro Paese godendo del permesso di protezione. Doveva servire ad aumentare i rimpatri, ma in realtà, come dimostrano i dati, non li ha aumentati, anzi: sono diminuiti i respingimenti da parte di questo Governo. In compenso sono stati interrotti i processi che già funzionavano per favorire i rimpatri volontari.
Insomma, il primo decreto-legge non ha migliorato, come mostrano le cronache e i fatti, la sicurezza dei cittadini. Il fatto che oggi resti lettera morta, appunto perché non sono stati fatti i decreti attuativi per molte parti, la dice lunga.
Il decreto-legge in esame sarà uguale. Non ci sono norme utili, non sono queste le norme che servivano dare più sicurezza ai cittadini. C'è molta propaganda, è una norma manifesto.
Non c'è nulla che risponda ai procuratori delle direzioni distrettuali antimafia, che chiedono non più amministrativi, ma più Forze dell'ordine, che consentano loro di indagare meglio contro la criminalità organizzata. Non c'è nulla per contrastare e prevenire quei furti in appartamento che sembravano il principale problema del Paese quando si voleva utilizzarli per giustificare l'orribile legge sulla legittima difesa. Oggi non sono più un problema.
Non c'è nessuna misura organizzativa per migliorare il contrasto e la prevenzione, come invece noi stiamo proponendo con una mozione che abbiamo presentato al Senato e alla Camera.
Non c'è nulla neppure, in realtà, per governare controllare e l'immigrazione, per contrastare le decine di sbarchi quotidiani, gli sbarchi fantasma dei barchini, quelli che arrivano dalla Tunisia e non dalla Libia; quelli che arrivano in Sardegna, in Calabria, nel Trapanese. Sono tanti, sono portati dalle mafie, anche dalla mafia italiana. Sono portati - ci dicono le procure - insieme alle sigarette, che tornano a essere un commercio utile, e alle armi. Sono persone che non sappiamo che entrano in Italia. Vorrei sapere come state facendo questa difesa dei confini nazionali! Dove sono in questo decreto le norme per difendere i confini nazionali da questo fenomeno, che ormai è evidente, ma che voi continuate a negare?
Soprattutto non c'è nulla per aumentare davvero la presenza delle Forze dell'ordine sul territorio. Ogni tanto mi pare, quando vedo il Ministro dell'interno girare tra le diverse prefetture per fare le riunioni dei comitati per la sicurezza, di assistere alla scena delle vacche di Mussolini: ci sono sempre 200 poliziotti in più promessi in ogni provincia e in ogni città, ma nessuna di queste città, nessuna di queste province ha ancora visto un poliziotto, perché le Forze dell'ordine, quelle che hanno fatto i concorsi, che sono state assunte e che stanno facendo i corsi, sono solo ed esclusivamente quelle che ha voluto il nostro Governo.
Su questo continuate a fare propaganda, ma non avete fatto nulla da questo punto di vista. In compenso, le Forze dell'ordine, che abbiamo ascoltato in Commissione e che non mi sembravano tanto soddisfatte di questo decreto-legge, non hanno ancora il contratto e non sono davvero contente di non avere il riordino delle carriere.
Se non per fare tutto questo, che era ciò che serviva davvero, perché emanate un decreto-legge? Non c'era bisogno di un decreto-legge per aumentare i buoni pasto o provvedere per le divise delle Forze dell'ordine; bastava un atto amministrativo.
Purtroppo, invece, il cuore di questo provvedimento non è la sicurezza ma la propaganda, la ricerca del nemico, tenere viva una rappresentazione falsa della realtà, quella che dice che sono le ONG, cioè chi salva le persone in mare i responsabili delle nostre insicurezze.
Questa tesi si fonda su tre premesse false: in primo luogo che ci sia un'emergenza immigrazione, ma allora se è vero che sono diminuiti dell'84 per cento gli sbarchi (dati del Ministero degli interni) dov'è questa emergenza? In secondo luogo c'è una collusione tra ONG e trafficanti, l'ho sentita citare anche in alcuni accorati interventi di oggi. Vi informo che ci sono almeno tre procure che hanno indagato per anni su questa tesi che non ha portato a nulla. È un teorema che capisco faccia comodo ma è assolutamente indimostrato. Infine c'è la tesi più assurda: senza le organizzazioni, senza quelli che salvano in mare, le persone non si metteranno più in mare. Non è così, stiamo parlando di persone che sono disposte a rischiare la vita - lo sappiamo - per scappare dalla guerra, dalle torture, dalla povertà.
UNHCR e Sant'Egidio ci hanno spiegato e ci hanno raccontato in Commissione che nel Mediterraneo si muore e nonostante la diminuzione degli sbarchi si muore ancora e si muore tanto, anzi, in percentuale si muore di più da quando si è abbandonata la missione Sophia, si muore di più da quando si è resa la vita difficile a chi salva le persone in mare: 650 persone morte nei naufragi in questi primi mesi.
A fronte di ciò, il decreto-legge al nostro esame interviene con rigore e fermezza, come è stato detto, non per governare l'immigrazione ma per punire e disincentivare i salvataggi, non solo delle ONG ma di chiunque, non per governare o controllare l'immigrazione.
Io penso che se non si fosse accecati dalla propaganda e dall'ideologia, sarebbe chiaro che con questo provvedimento il Governo vuole ostacolare chi è in mare per salvare chi rischia di morire. Sceglie di lavarsene le mani. Credo che definire cinico, oltre che inutile, questo decreto-legge sia poco.
Molti, in queste ore, da Libera alle organizzazioni cattoliche, ai sindacati, stanno dicendo a questo Parlamento, a ognuno di noi, che è disumano ciò che stiamo votando. Hanno ragione. Con questo provvedimento si sta dicendo che, per il Governo italiano - tutto il Governo italiano, non nascondetevi, nessuno si nasconda dietro Salvini - chi si mette in mare può avere solo due opzioni: morire o essere riportato nei lager libici ad essere vessato, torturato e derubato dagli stessi trafficanti. Loro sì, si arricchiscono e continuano ad arricchirsi vessando queste persone, altro che sistema PD. Voi non state facendo nulla per contrastare chi davvero si arricchisce di fronte a questo sistema. Ognuno di noi ha la responsabilità di votare oggi, sapendo che è questo che voteremo.
Noi voteremo contro il provvedimento al nostro esame perché si voterà anche su questo, anche sulla vita delle persone. Parlare male del PD, come ho sentito fare, non cambia la sostanza. Parlate pure male del PD ma dovrete decidere di votare o non votare un provvedimento che mette in discussione la possibilità di salvare in mare delle persone.
Anzi, un provvedimento che dice che chi salva il mare delle persone va incontro a un sacco di problemi. Quindi pensate quello che volete del PD, ma adesso voterete questo.
Il PD voterà contro il provvedimento in esame e ancora di più, con più convinzione, contro la fiducia al Governo, la cui maggioranza intera affronta in questo modo questioni come questa, che riguardano la vita delle persone. La sopravvivenza di esseri umani viene dopo la campagna elettorale, dopo la propaganda, dopo la voglia di stare al Governo. Continuate a costruire consenso sulla pelle dei disperati, senza dare risposte ai problemi veri degli italiani, anzi cercate di nascondere i problemi veri degli italiani, di spiegare il vostro fallimento, dimostrato dai dati economici, dall'aumento delle tasse, dal Sud sempre più in difficoltà, scaricando la responsabilità sui più deboli: noi non saremo complici.
Video dell'intervento»
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