Accertare i fatti avvenuti alle manifestazioni ma i colpevoli sono i violenti
Intervento in Senato durante le comunicazioni della Ministra degli Interni riguardanti i fatti avvenuti durante le manifestazioni contro il green pass (video).
Ringrazio la Ministra dell’Interno per la sua relazione puntuale ed esauriente. D’altra parte i suoi detrattori hanno dovuto parlare di rave, di immigrati, di Linus e di altre amenità perché difficilmente è possibile smentire ciò che la Ministra ha detto.
Voglio partire da un dato che è stato citato anche nella relazione della Ministra dell’Interno.
Dall’inizio della pandemia, nel nostro Paese si sono svolte oltre 5.700 manifestazioni di piazza, di cui 3.700 solo quest’anno. Quasi tutte le manifestazioni si sono svolte senza problemi, garantendo la possibilità e il diritto di manifestare a tutti, senza che questo comportasse violenze o danneggiamenti.
Se confrontiamo questi dati con ciò che è avvenuto in molti altri Paesi, a partire ad esempio dalla Francia, dove la gestione delle piazze è stata molto più complicata e gli incidenti molto più frequenti, forse dobbiamo essere riconoscenti alle forze dell’ordine e a tutti gli apparati dello Stato che hanno saputo gestire al meglio e con equilibrio situazioni spesso difficili.
Non lo dico per non affrontare o per minimizzare ciò che è successo, per nascondere l’assalto alla CGIL o i recentissimi episodi di Trieste e di Milano. Lo ricordo perché, a fronte di una capacità generalizzata di garantire l’ordine pubblico da parte delle forze dell’ordine, in una fase difficile, si stanno usando strumentalmente i fatti di Roma per attaccare quotidianamente un’autorità dello Stato, la Ministra degli Interni Lamorgese.
Si getta discredito su apparati pubblici che per due anni hanno operato bene, con equilibrio, per difendere i cittadini e garantire il diritto di manifestare, in un clima sempre più di coesione, sempre più di pacificazione. E lo si fa rischiando di confondere le responsabilità dei violenti e quelle delle forze dell'ordine.
Gli attacchi continui alla Ministra sono talmente strumentali che mi domando se non servano a evitare di fare i conti con ciò che tutti dobbiamo fare: prendere le distanze concretamente e senza ambiguità dai violenti, tutti i violenti.
La narrazione che, sempre per attaccare la Ministra Lamorgese, si è cercato di imporre e che racconta che è il Ministro dell'Interno a decidere i movimenti e le scelte delle forze dell'ordine in piazza, a comandare la piazza, è palesemente falsa; l'ho sentita raccontare anche adesso in Senato.
Ricordo solo un precedente drammatico di un Ministro dell’Interno che ha seguito una manifestazione dalla centrale operativa della Questura: era il G8 di Genova. Per il resto, tutti sappiamo che quella di Roma era una manifestazione non autorizzata e la responsabilità delle scelte che vengono fatte in piazza per garantire lo svolgimento delle manifestazioni è di chi comanda le forze in piazza perché è in grado di valutare meglio di chiunque altro la situazione.
Oggi la Ministra ha ribadito le ragioni che hanno portato i responsabili della catena di comando a fare le scelte, alcune delle quali discutibili, che sono state fatte a Roma e che hanno portato anche a difendere Palazzo Chigi, a difendere le istituzioni e anche ad esporre in maniera eccessiva e inaccettabile la sede della CGIL, fino a consentire l’inaccettabile invasione della sede stessa.
La solidarietà al sindacato, da questo punto di vista, non basta. Al Ministro vogliamo chiedere di andare avanti a fare chiarezza su quello che è successo e sulle responsabilità; a fare chiarezza anche sugli errori, se ce ne sono stati, perché questo ci serve per non ripeterli, sapendo che la fase difficile e di tensione in questo Paese probabilmente non è finita.
Se errori ci sono stati vanno sottolineati e ancora di più serve capire perché non si è potuto prevedere e prevenire ciò che è successo.
Noi vogliamo chiarezza sui fatti, come la Ministra ha spiegato.
Spiegare che siamo di fronte ad una volontà del Governo di provocare incidenti per alimentare tensioni è grave, inaccettabile e indimostrabile. Ancora una volta, facendo così, in nome della propaganda si mette in discussione la credibilità delle istituzioni, che in questo momento è fondamentale, e si offendono le forze dell’ordine. Non si sta con le forze dell’ordine e si esprime loro solidarietà se poi si pensa che facciano parte di un disegno che vuole alimentare tensioni.
Le tensioni di questi giorni vanno affrontate, confrontandosi con le ragioni di chi protesta ma isolando e perseguendo i violenti. Sono loro, le organizzazioni neofasciste che hanno infiltrato e utilizzato la piazza di Roma, il nemico da battere.
Chiunque vuole approfittare della rabbia o del disorientamento di alcuni per colpire le istituzioni: sono questi i nemici, non certo la Ministra dell’Interno che continua a lavorare nell’interesse del Paese.
Su questo non possono esserci ambiguità, timidezze o benaltrismi vari.
Non bisogna abbassare la guardia, anzi, dal Senato oggi deve uscire un messaggio chiaro agli operatori delle forze dell’ordine che si sacrificano ogni giorno per garantire il diritto di manifestare in sicurezza, pacificamente: dobbiamo dare il messaggio che tutte le istituzioni sono al loro fianco e al fianco dei manifestanti pacifici.
E un messaggio chiaro deve arrivare anche a chi vuol fare delle legittime proteste un’occasione di violenza: le istituzioni sono più forti di loro e sanno e sapranno restare unite per contrastare con determinazione ed equilibrio tutti i violenti.
Video dell'intervento»