La telefonata dei comici alla Presidente del Consiglio
Adesione ad un'interrogazione presentata dal Gruppo PD sulla telefonata dei comici russi alla Presidente del Consiglio.
Testo dell'interrogazione:
Atto n. 3-00774 - Pubblicato il 7 novembre 2023, nella seduta n. 121
BOCCIA, BAZOLI, MIRABELLI, LORENZIN, NICITA, ZAMBITO, IRTO, BASSO, D'ELIA, ZAMPA, ALFIERI, CAMUSSO, CASINI, CRISANTI, DELRIO, FINA, FRANCESCHELLI, FRANCESCHINI, FURLAN, GIACOBBE, GIORGIS, LA MARCA, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MELONI, MISIANI, PARRINI, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, TAJANI, VALENTE, VERDUCCI, VERINI
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
Premesso che:
in data 1° novembre 2023, il Paese è venuto a conoscenza di una conversazione telefonica, che sarebbe avvenuta in data 18 settembre 2023, tra la Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ed un sedicente presidente della Commissione dell'Unione Africana;
il contenuto della conversazione è stato pubblicato sulla piattaforma canadese “Rumble” e ripreso dall'agenzia russa “Ria Novosti”, diventando in brevissimo tempo virale sui social network;
a dichiararsi come presidente della Commissione della Unione Africana sono stati due comici russi, Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Lexus (Alexey Stolyarov), che inspiegabilmente hanno fatto breccia nel sistema diplomatico e di sicurezza delle comunicazioni della Presidenza del Consiglio;
a seguito della diffusione del contenuto della conversazione, dapprima è stato costretto ad intervenire l'Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei ministri, esprimendo il proprio rammarico per essere stato tratto in inganno da un impostore;
in un secondo momento è intervenuto anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, arrivando a sostenere che: “La propaganda russa è disperata per il catastrofico andamento della loro cosiddetta 'operazione speciale' che si è tramutata in una continua sconfitta dell'esercito russo in terra Ucraina” facendo esplicito riferimento a presunti “propagandisti russi”;
ciò che colpisce in merito a quanto accaduto è la facilità con cui è stato aggirato o, peggio, raggirato il filtro diplomatico e di sicurezza delle comunicazioni del Presidente del Consiglio;
in secondo luogo, sconcerta il modo con cui si è espressa la Presidente del Consiglio su dossier di assoluta delicatezza, dalla guerra in Ucraina alla questione migranti, con un interlocutore sul quale sembra non nutrire alcun dubbio nel corso dei tanti minuti di colloquio;
l’accaduto, non vi è alcun dubbio, ha oggettivamente posto l’Italia in una condizione di assoluto imbarazzo, evidenziando fragilità e lacune non immaginabili per un Paese importante e autorevole sul piano internazionale come il nostro,
si chiede di sapere:
in considerazione della gravità dell’accaduto, come sia stato possibile superare il previsto e indispensabile filtraggio diplomatico a tutela delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri;
se il Presidente del Consiglio dei ministri intenda portare a conoscenza del Parlamento quanto realmente avvenuto in riferimento alla imbarazzante telefonata in questione, nonché quali siano state le informazioni che hanno indotto il sottosegretario Fazzolari ad affermare quanto riportato in premessa.