Interrogazione sui fatti di Capodanno

Adesione ad un'interrogazione del Gruppo PD sui fatti di Capodanno.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-00843 con carattere d'urgenza - Pubblicato il 9 gennaio 2024, nella seduta n. 142

BOCCIA, BAZOLI, MIRABELLI, LORENZIN, NICITA, ZAMBITO, IRTO, BASSO, D'ELIA, ZAMPA, ALFIERI, CAMUSSO, CASINI, CRISANTI, DELRIO, FINA, FRANCESCHELLI, FRANCESCHINI, FURLAN, GIACOBBE, GIORGIS, LA MARCA, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MELONI, MISIANI, PARRINI, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, SENSI, TAJANI, VALENTE, VERDUCCI, VERINI

Al Presidente del Consiglio dei ministri. 
Premesso che:
la festività del Capodanno anche nel 2024 è stata accompagnata dalla tragica conta dei feriti e dei morti. L’ultimo giorno del 2023 ha registrato 274 persone ferite e una donna uccisa ad Afragola, in circostanze ancora da verificare;
tra i feriti, 262 sono rimasti infortunati a causa dei fuochi d’artificio e dei petardi, di cui 27 con ferite gravi come lesioni agli occhi, fratture e amputazioni di mani e dita, mentre 12 sono i casi di persone colpite da armi da fuoco;
eventi che, come ogni anno, vedono un grande impegno delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, che sono dovuti intervenire in 703 incendi riconducibili a tali festeggiamenti;
tutte le amministrazioni, sia centrali che locali, si attivano in corrispondenza di tale festività per dissuadere e prevenire atti irresponsabili che mettono a repentaglio la incolumità e la stessa vita dei concittadini, con mirati interventi di sequestro di materiale pirotecnico o l’emanazione di specifiche ordinanze di divieto di utilizzo di detto materiale;
l’importanza di tali attività preventive è volta anche all’affermazione di una cultura del rispetto per il prossimo, scongiurando ogni atto sconsiderato che può trasformare un giorno di festa in tragedia;
da questo punto di vista è indispensabile che tutti coloro che ricoprono cariche pubbliche, in particolar modo se di rilievo nazionale, agiscano con senso di responsabilità e in coerenza con tali valori;
secondo quanto si apprende dagli organi di informazione, durante un veglione a Rosazza, in provincia di Biella, la pistola di proprietà del deputato Emanuele Pozzolo ha esploso un colpo e ha ferito un giovane, genero di uno degli agenti della scorta del sottosegretario Andrea Delmastro, che insieme ad altri aveva organizzato una festa familiare, alla quale erano presenti anche diversi minori, nella sede della locale pro loco e che avrebbe invitato Pozzolo;
secondo quanto dichiarato al quotidiano il “Corriere della Sera” dal sottosegretario Delmastro: “Chi era presente mi ha raccontato che aveva tirato fuori l’arma, una pistola grande quanto un accendino, per mostrarla. Poi è partito il colpo, accidentalmente”, pertanto, la pistola sarebbe stata mostrata pubblicamente, un comportamento che, come poi provato dai fatti, appare assolutamente imprudente;
l’onorevole Pozzolo ha negato di aver sparato il colpo, che sarebbe partito accidentalmente mentre altri ne erano in possesso, e secondo quanto riportato da organi di stampa si sarebbe sottoposto al test dello STUB, per rilevare l’eventuale presenza di polvere da sparo, nella mattinata del 1° gennaio, dunque diverse ore successive ai fatti e rifiutando comunque di consegnare gli abiti indossati durante il veglione, appellandosi all’immunità parlamentare;
sempre secondo quanto riportato da diversi organi di stampa la prefettura di Biella avrebbe revocato il porto d’armi rilasciato all’onorevole Pozzolo, mentre la procura avrebbe aperto un fascicolo d’indagine nei confronti del medesimo per lesioni aggravate e omessa custodia di armi;
al di là della reale dinamica dei fatti, che sarà accertata dagli organi inquirenti, appare certamente censurabile il gesto di portare ed esibire una pistola carica durante una festa o, addirittura, consegnarla a terze persone;
se rappresentanti delle istituzioni si abbandonano a gesti tanto sconsiderati, diventa sempre più difficile convincere i cittadini a non compiere, anche solo per imprudenza, azioni che possono mettere a rischio la vita propria e altrui;
considerato che nello scorso dicembre è stato presentato al Senato della Repubblica un disegno di legge a prima firma di un senatore esponente di Fratelli d’Italia, che reca modifiche alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, consentendo anche ai sedicenni di andare a caccia e dunque di portare legittimamente un'arma. Sul tema è finanche intervenuto il Ministro dell’agricoltura, Lollobrigida, chiedendo il ritiro del provvedimento,
si chiede di sapere:
quali siano le opinioni della Presidente del Consiglio dei ministri in merito ai fatti esposti in premessa e quali iniziative, per quanto di competenza, di carattere normativo e amministrativo intenda assumere, in relazione a comportamenti così sconsiderati, che coinvolgono i soggetti sopra indicati e che hanno visto l’utilizzo di armi, per di più alla presenza di minori;
quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, intenda assumere in rapporto a comportamenti tanto pericolosi che sembrano coinvolgere, tra gli altri, rappresentanti di Governo, anche al fine di garantire il rispetto di una postura istituzionale da parte di tutti i suoi esponenti;
quali iniziative intenda intraprendere al fine di scoraggiare la pericolosa tendenza ad esaltare l’uso delle armi e la loro diffusione.

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