Il Governo esclude milioni di cittadini dal gratuito patrocinio

Con i colleghi della Commissione Giustizia del Senato, abbiamo presentato un'interrogazione ai ministri Nordio e Giorgetti sull'accesso al gratuito patrocinio.
Infatti a causa del mancato adeguamento all'inflazione dell'ultimo biennio, il limite reddituale, che sarebbe dovuto salire dagli attuali 11.746,68 euro a 12.827,37 euro annui, quindi con un aumento di oltre mille euro, è rimasto ai livelli pre pandemia e conflitto ucraino.

Nei fatti questo mancato adeguamento della soglia di accesso comporterà che verranno colpite le fasce di popolazione più deboli, comprimendo la possibilità di accedere al beneficio del patrocinio a spese dello Stato, escludendo dal gratuito patrocinio almeno un milione di persone e non garantendo appieno il diritto di difesa statuito dall'articolo 24 della Costituzione.
Per questo motivo con l'interrogazione chiediamo ai ministri competenti di intraprendere le necessarie iniziative affinché, nel determinare i limiti di soglia, si proceda in tempi celeri a prendere come parametro di riferimento il biennio 2020-2022 e non quello precedente, come peraltro prevederebbe la legge.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-00385 - Pubblicato il 27 aprile 2023, nella seduta n. 61 e svolta in Aula al Senato il 12 ottobre 2023

Ai Ministri della giustizia e dell'economia e delle finanze. 
Premesso che:

l’articolo 77 del decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 2002, n. 115, testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia, dispone che per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato i limiti di reddito siano adeguati ogni due anni in relazione alla variazione, accertata dall'ISTAT, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, verificatasi nel biennio precedente, con decreto dirigenziale del Ministero della giustizia, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze;

l’ultimo aggiornamento è stato disposto con il decreto ministeriale 23 luglio 2020, il quale ha considerato come biennio di riferimento per il calcolo della variazione dell’indice ISTAT quello che va dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2018, fissando come limite di reddito annuale la somma di 11.746,68 euro;

il vice Ministro della giustizia Francesco Paolo Sisto, in data 22 marzo 2023 in occasione della risposta all’interrogazione 5-00556 a prima firma dell’onorevole Dori, aveva specificato che per la determinazione dell’adeguamento della soglia reddituale per l’accesso al gratuito patrocinio sarebbe stato considerato come parametro di riferimento il biennio 2018-2020;

ebbene, occorre evidenziare come nel biennio 2018-2020 si sia assistito ad una variazione in diminuzione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie, pari allo 0.1 per cento. Nel successivo biennio, 2020-2022, invece, la crisi epidemiologica da COVID-19 e il conflitto ucraino hanno comportato pesanti ricadute economiche, facendo registrare un aumento dell’inflazione dell’1,9 per cento nel 2021 e dell’8,4 per cento nel 2022, con un aumento complessivo dell’indice dei prezzi al consumo del 9,6 per cento;

la soglia di ammissione al gratuito patrocinio, prendendo a riferimento l’ultimo biennio, sarebbe dovuta salire, secondo diverse stime, dagli attuali 11.746,68 a 12.827,37 euro, con un incremento di ben 1.080,69 euro rispetto al valore attuale;

il 21 aprile 2023 è stato infine pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale 3 febbraio 2023 “Adeguamento dei limiti di reddito per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato” nel quale, mantenendo il riferimento al biennio 2018-2020, il limite reddituale è stato fissato a 11.734,93 euro, con un abbassamento della soglia di reddito addirittura di circa 12 euro rispetto a quella stabilita nel precedente decreto;

il Ministero ha utilizzato come parametro di riferimento per il calcolo la “variazione dell'indice ISTAT registrata nel periodo dal 1° luglio 2018 al 30 giugno 2020” mentre l’art. 77 citato parla invece di “biennio precedente”. L’utilizzo del biennio 2018-2020, anziché del biennio 2020-2022, risulterebbe pertanto illegittimo e comporta di fatto l'esclusione di un numero elevatissimo di soggetti che ne avrebbero diritto;

in questo modo appare evidente che verranno colpite le fasce di popolazione più deboli, comprimendo la possibilità di accedere al beneficio del patrocinio a spese dello Stato in violazione del dettato costituzionale di cui all'articolo 24, in base al quale sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione;

occorre evidenziare come i nuovi limiti di soglia escluderanno dal gratuito patrocinio circa un milione di persone. In Italia, infatti, il 27 per cento dei contribuenti dichiara un reddito annuale inferiore a 15.000 euro, e di questi 2,3 milioni ricadono nella fascia di reddito che va dai 10 ai 12.000 euro annui,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno intraprendere le necessarie iniziative affinché, nel determinare i limiti di soglia di ammissibilità al patrocinio a spese dello Stato, si proceda in tempi celeri, anche alla luce dell’impoverimento venutosi a creare per una larga fetta di popolazione a seguito dei drammatici eventi legati alla crisi pandemica ed al conflitto ucraino, prendendo come parametro di riferimento il biennio 2020-2022.

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Interrogazione svolta in Senato il 12 ottobre 2023

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