Cosa fa Piantedosi per evitare raduni che fanno apologia di fascismo?

Ho aderito ad una interrogazione al Ministro dell’Interno, sottoscritta da tutto il Gruppo del PD, in merito al raduno di nostalgici fascisti che si è svolto a Predappio il 30 ottobre.
L’interrogazione, dopo aver ricordato quanto avvenuto in quella giornata, dal corteo diretto al cimitero di San Cassiano dove è sepolto Mussolini alle affermazioni di Mirco Santarelli che avrebbe espresso l’auspicio che venga abrogata la legge 25 giugno 1993, n. 205, nota come legge Mancino, dichiarando che ” (…) sarebbe bellissimo se venisse cambiata la norma che punisce i crimini d’odio e dell’incitamento all’odio (…) perché la legge, è usata come olio di ricino dalle sinistre per far star zitti noi”.

Chiede di sapere: “quali iniziative necessarie e urgenti il Ministro in indirizzo intenda intraprendere al fine di garantire che raduni recanti apologia di fascismo, in aperta violazione del dettato costituzionale, non si verifichino ulteriormente e quali iniziative necessarie e urgenti abbia intrapreso affinché siano individuati tutti coloro che, partecipando alla manifestazione di Predappio, abbiano violato le disposizioni di cui alla citata legge n. 645 del 1952. Chiede inoltre di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga altresì opportuno, alla luce del ruolo di Governo ricoperto, rispettare in ogni sede, anche con l’utilizzo di un linguaggio consono, il combinato disposto del dettato costituzionale e delle disposizioni di legge in materia di divieto di apologia di fascismo, garantendone dunque la sua piena applicazione”.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-00018 con carattere d'urgenza - Pubblicato l'8 novembre 2022, nella seduta n. 6

Al Ministro dell'interno. 
Premesso che:
in data 30 ottobre 2022, per ricordare il centesimo anniversario della marcia su Roma svoltasi il 28 ottobre 1922, circa 2.000 nostalgici del fascismo provenienti da tutta Italia si sono radunati nel paese del forlivese dove è nato e dove è sepolto Benito Mussolini;

con le braccia tese e sulle note di "Faccetta nera" e "All'armi siam fascisti", i manifestanti hanno avviato un corteo, organizzato dal presidente degli "Arditi" di Ravenna Mirco Santarelli, diretto al cimitero di San Cassiano, dove dal 1957 si trova la cripta di Mussolini. Ad attenderli Orsola Mussolini, pronipote del duce, che ha dichiarato: "Se dopo 100 anni siamo ancora qui è per rendere omaggio a colui che questo Stato volle e al quale non faremo mai mancare la nostra ammirazione. (...) il desiderio mio e di mia sorella Vittoria è portarvi un caloroso ringraziamento per aver organizzato e portato a termine questa manifestazione così sentita. La manifestazione servita a ricordare la marcia di 100 anni fa che portò il re a conferire al nostro bisnonno l'incarico di fare il presidente del Consiglio. Da lì lui e i suoi collaboratori partirono per fare uno Stato nuovo, più efficiente e più efficace, teso a risolvere i problemi";

al corteo di Predappio erano presenti anche bambini. Vestiti di nero e con il fez in testa, hanno seguito il corteo dei genitori, come testimoniato da diverse foto pubblicate dall'agenzia di stampa ANSA;

come riportato da diversi organi di stampa il presidente degli Arditi di Ravenna, Mirco Santarelli, avrebbe, inoltre, espresso l'auspicio che venga abrogata la legge 25 giugno 1993, n. 205, di conversione del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, nota come "legge Mancino", dichiarando che "sarebbe bellissimo se venisse cambiata la norma che punisce i crimini d'odio e dell'incitamento all'odio (...) perché la legge è usata come olio di ricino dalle sinistre per far star zitti noi. Nel momento in cui uno mi chiede un'opinione su Mussolini e io, è ovvio, ne parlo bene";

in occasione della conferenza stampa in cui si è illustrata la nuova fattispecie penale che punisce i rave party, interrogato da diversi giornalisti in merito ai fatti accaduti a Predappio il Ministro in indirizzo ha dichiarato che: "Modena e Predappio sono cose completamente diverse. Predappio è una manifestazione che si svolge da tanti anni, è una cosa diversa";

la XII disposizione finale della Costituzione vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista e in attuazione di tale disposizione la legge 20 giugno 1952, n. 645, all'articolo 4 punisce chi pubblicamente esalti esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo con la pena della reclusione da 6 mesi a due anni e con la multa da 206 a 516 euro,

si chiede di sapere:

quali iniziative necessarie e urgenti il Ministro in indirizzo intenda intraprendere al fine di garantire che raduni recanti apologia di fascismo, in aperta violazione del dettato costituzionale, non si verifichino ulteriormente e quali iniziative necessarie e urgenti abbia intrapreso affinché siano individuati tutti coloro che, partecipando alla manifestazione di Predappio, abbiano violato le disposizioni di cui alla citata legge n. 645 del 1952;

se non ritenga altresì opportuno, alla luce del ruolo di Governo ricoperto, far rispettare in ogni sede, anche con l'utilizzo di un linguaggio consono, il combinato disposto del dettato costituzionale e delle disposizioni di legge in materia di divieto di apologia di fascismo, garantendone dunque la sua piena applicazione.


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