Come sono stati acquisiti i filmati del magistrato in manifestazione?

Chiedere al ministero dell’Interno “se non ritenga necessario ed urgente intraprendere tutte le iniziative necessarie al fine di chiarire la precisa ricostruzione dei fatti e delle modalità con le quali entrambi i filmati sono stati registrati, acquisiti ed entrati nella disponibilità del ministro Salvini se e con quali modalità vi siano sistematiche attività di registrazione e filmati nel corso di manifestazioni e come e per quanto tempo vengano conservati tali dati e a chi siano accessibili, al fine di garantire che non sia in alcun modo violato il pieno godimento da parte di tutti i cittadini di tutte le garanzie costituzionali”.

Lo si legge in un’interrogazione che abbiamo depositato come Pd in Senato, a prima firma dagli esponenti dem in commissione Giustizia.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-00737Pubblicato l'11 ottobre 2023, nella seduta n. 112 e svolta nel Question Time del 12 ottobre 2023

ROSSOMANDO, VERINI, BAZOLI, MIRABELLI, ZAMBITO, CAMUSSO, LA MARCA, RANDO, MARTELLA, TAJANI, D'ELIA, ROJC, DELRIO, ZAMPA, VERDUCCI, MALPEZZI, VALENTE, PARRINI, FURLAN, BASSO

Al Ministro dell'interno. 
Premesso che:

il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha pubblicato su “X”, in data 5 ottobre 2023, un video risalente al 25 agosto 2018, in cui si vede un gruppo di cittadini manifestare a Catania contro il blocco dei migranti sulla nave “Diciotti”, voluto dallo stesso Matteo Salvini, allora Ministro dell’interno;

con il video il ministro e vice premier Salvini ha inteso evidenziare la partecipazione della giudice Iolanda Apostolico alla predetta manifestazione sul molo;

la pubblicazione del video avviene successivamente ad una decisione della giudice che in data 29 settembre 2023 non ha convalidato il provvedimento di trattenimento emesso dal questore nei confronti di tre cittadini tunisini entrati nel nostro Paese dalla frontiera di Lampedusa e ne ha disposto l’immediato rilascio, ritenendo la disciplina introdotta dal cosiddetto decreto Cutro in contrasto con la normativa comunitaria, così come interpretata dalla Corte UE. A quanto detto, si aggiunga che, sempre come si legge nelle motivazioni del provvedimento, la garanzia finanziaria, fissata dal decreto del Ministro dell'interno 14 settembre 2023 in 4.938 euro, "non si configura come misura alternativa al trattenimento ma come requisito amministrativo imposto al richiedente prima di riconoscere i diritti conferiti dalla direttiva 2013/33/UE, per il solo fatto che chiede protezione internazionale";

occorre evidenziare come avverso tale provvedimento sia esperibile il ricorso in Cassazione e che il Governo abbia già dichiarato di voler procedere in tal senso;

peraltro è notizia di questi giorni che analoghe decisioni di uguale tenore sono state assunte da altri e diversi giudici del Tribunale di Firenze e Catania;

l’articolo 21 della Costituzione riconosce il diritto di ciascun cittadino di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Alla luce del dettato costituzionale ai magistrati non può essere preclusa la possibilità di esprimere opinioni e pensieri e l’indipendenza e terzietà dei medesimi va valutata sulla base dei provvedimenti che vengono assunti e dalle motivazioni poste alla base dei medesimi, e giammai facendo invece lo screening al passato, alla vita privata di un magistrato;

se appare condivisibile l’affermazione secondo la quale ogni magistrato deve essere comunque sempre percepito come figura al di sopra dello scontro politico-partitico, tuttavia, non può non rilevarsi il fatto che, indipendentemente da qualunque valutazione sull’opportunità di partecipare a manifestazioni pubbliche, tale partecipazione non deve e non può comunque in nessun modo motivare o giustificare aggressioni personali, delegittimazioni di singoli magistrati e della magistratura, ed un eventuale uso spregiudicato da parte di rappresentanti dello Stato di informazioni, documenti, di dati personali tra l’altro allo stato non risultanti in atti ufficiali;

come sottolineato in un’intervista al quotidiano “La Stampa” da Giovanni Maria Flick, già Ministro della giustizia e presidente emerito della Corte costituzionale: “Giudicare una sentenza dalla vita del magistrato e non dai suoi argomenti ci porta fuori dalla civiltà giuridica”;

rilevato che:

la citata manifestazione si è svolta nel 2018 e ancora oggi rimane da chiarire come sia stato conservato e soprattutto diffuso il video; inoltre, a quanto detto si aggiunga il fatto che negli ultimi giorni è stato pubblicato un secondo video, di cui non si conosce l’origine e la modalità di diffusione, dall’agenzia di stampa “La Presse”;

ed ancora, sebbene rispetto al primo video postato sui social network da Matteo Salvini, secondo quanto si apprende dagli organi di stampa, un carabiniere si sarebbe fatto avanti spiegando ai suoi superiori che si tratta di materiale privato, mai allegato ad atti interni o a informative all'autorità giudiziaria, ma che solo da pochi giorni l’autore avrebbe fatto circolare in una ristretta cerchia di persone, rimane da chiarire come un Ministro della Repubblica sia entrato in possesso di tale video e chi abbia diffuso il secondo video,

si chiede di sapere:

quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo rispetto ai fatti esposti in premessa;

se non ritenga necessario ed urgente intraprendere tutte le iniziative necessarie al fine di chiarire la precisa ricostruzione dei fatti e delle modalità con le quali entrambi i filmati sono stati registrati, acquisiti ed entrati nella disponibilità del ministro Salvini, se e con quali modalità vi siano sistematiche attività di registrazione e filmati nel corso di manifestazioni e come e per quanto tempo vengano conservati tali dati e a chi siano accessibili, al fine di garantire che non sia in alcun modo violato il pieno godimento da parte di tutti i cittadini di tutte le garanzie costituzionali.

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L'interrogazione è stata svolta nel Question Time del 12 ottobre 2023 in Senato.
Le mancate risposte del ministro Piantedosi in merito alla vicenda del video diffuso dal ministro Salvini, sono state imbarazzanti.
Semplicemente Piantedosi non ha risposto a nessun quesito e il governo prosegue su una linea che rischia di mettere in discussione la separazione dei poteri e l'indipendenza della magistratura.
A queste omissioni si aggiunge una difesa impossibile di leggi indifendibili come il decreto Cutro in contrasto con normative europee e che era del tutto prevedibile sarebbero state inapplicabili.

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