In Parlamento faremo opposizione

Intervento in Tv a 7Gold.

I tempi per l’approvazione del Governo sono scritti: ci vogliono 15 giorni per validare gli eletti; le Camere si riuniscono il 13 ottobre e il 17 il Presidente della Repubblica avvia le consultazioni. Immaginiamo che da lì ci saranno le condizioni per avere in Governo in tempi brevissimi.
Il Governo in carica ha fatto quello che poteva fare: ha deciso di allargare la fascia dei redditi che possono beneficiare di un sostegno economico per le bollette, ha preso provvedimenti a favore delle imprese, ha fatto un’operazione che oggi ci consente di dire che le riserve di gas accumulate sono sufficienti per passare l’inverno.

Penso che ci siano molte cose da fare. Accanto al costo delle bollette, ad esempio, c’è anche il tema di un’inflazione che ha cominciato a correre a prescindere dalla questione del gas. Per questo, continuo a pensare che il tema dei salari sia un tema fondamentale: da troppi anni nel nostro Paese non aumentano i salari. Si è scelto di far cadere il Governo Draghi proprio nel momento in cui, con la Delega Fiscale, era possibile tagliare le tasse sul lavoro e lasciare più soldi in tasca ai lavoratori dipendenti. Ora i tempi si allungheranno ma spero che su questo punto il nuovo Governo sia coerente con le cose che anche Fratelli d’Italia e la Meloni si erano impegnati a fare.

In Parlamento faremo opposizione perché le posizioni che sono emerse in campagna elettorale non sono scomparse.
Fare opposizione non vuol dire non fare l’interesse del Paese. Il centrodestra, inoltre, mi pare che abbia i numeri sufficienti per fare delle scelte e farle approvare dal Parlamento. Noi saremo lì a criticare le scelte che saranno da criticare e a dire cosa comportano quelle scelte.
Della vicenda dello scostamento di bilancio se ne parla da un po’. Io penso che in un Paese indebitato come il nostro sia sbagliato fare altro debito e non so neanche se ci sarebbe consentito farlo, però credo che, per garantire al Paese un extragettito fiscale, occorra intervenire sugli extraprofitti di tantissime società energetiche che avevano fatto scorte di materie prime e le hanno vendute dopo l’aumento dei prezzi, guadagnando tantissimo.

L’inflazione ha cominciato a correre prima della guerra e prima dell’aumento delle bollette.
La crescita che c’è stata dopo il covid ha portato ad un aumento significativo dei prezzi e, quindi, dell’inflazione.
Di fronte a questo credo che sia sempre più evidente che il problema del Paese è quello salariale.
In Italia da anni il potere d’acquisto dei salari diminuisce sempre di più e i salari non aumentano.
Per questo, per noi era fondamentale la manovra per abbassare le tasse sul lavoro e, conseguentemente, per lasciare più soldi ai lavoratori (l’equivalente di una mensilità): lì si interviene su un tema che per noi è fondamentale.
Questo tema si affronta anche chiudendo al più presto i contratti collettivi che ancora sono aperti con un aumento degli stipendi e si affronta con una legge per il salario minimo.
O si fa questo o si fa la Flat Tax.
O si fanno le manovre per le pensioni che la Lega racconta oppure si fanno 60 miliardi di debito.

 

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