Il lavoro in Commissione Giustizia sulla riforma Cartabia
Intervento a Radio Immagina (video).
La situazione è molto semplice: si riproporrà quello che è successo ieri in Commissione Giustizia, dove una parte della maggioranza - la stessa maggioranza che ha approvato alla Camera dei Deputati la riforma Cartabia - ha votato contro il parere del Governo tutti gli emendamenti propri e quelli di Fratelli d’Italia. La Lega si è assunta questa responsabilità.
Noi, fin dall’inizio, abbiamo detto che questa è l’unica riforma possibile.
Cambiare questa riforma oggi vuol dire cancellarla definitivamente e lasciare le cose come stanno perché, se il testo tornasse alla Camera dei Deputati, non ci sarebbero più i tempi per eleggere il nuovo CSM con le nuove regole e si metterebbe anche in discussione un equilibrio difficile trovato dopo due anni di discussione e difficilmente se ne troverebbe un altro.
Ognuno, dunque, si prenda le proprie responsabilità. Noi ci siamo le presi le nostre con M5S, LEU e Forza Italia: insieme abbiamo respinto 260 emendamenti ieri in Commissione Giustizia e oggi accadrà lo stesso.
È probabile che Italia Viva riduca il numero di emendamenti e cambi atteggiamento rispetto a quello tenuto ieri in Commissione. Anche oggi, comunque, si ripeterà ciò che è avvenuto ieri in Commissione Giustizia: la Lega, che è parte della maggioranza, farà ostruzionismo contro una legge che alla Camera dei Deputati ha approvato.
Mettere la fiducia sulla riforma dell’ordinamento giudiziario è tecnicamente molto complicato. Ci vorrebbero addirittura 34 voti di fiducia.
Credo, quindi, che la via maestra sia quella di approvare la legge, sapendo che questo provvedimento è fondamentale per il programma di Governo.
Abbiamo fatto questo Governo per ottenere il PNRR e queste riforme sono decisive.
È chiaro che se una forza politica si assumesse la responsabilità di far cadere questo provvedimento, la conseguenza sarebbe politica: si dovrebbe prendere atto che non c’è più la maggioranza a sostegno del Governo. Questo dicono la logica e il buon senso.
Faremo come ieri, anche se è strano, voteremo con una parte della maggioranza che voterà sistematicamente contro i pareri del Governo.
Ormai ho imparato a non sorprendermi più di nulla. Devo dire che trovo particolarmente incomprensibile l’atteggiamento della Lega. Far saltare questo provvedimento vuol dire, far saltare tutti i miglioramenti all’ordinamento giudiziario che sono contenuti nella riforma e che tutti abbiamo apprezzato.
Si può anche ritenere che fossero necessari ulteriori miglioramenti ma tra migliorare e far saltare la riforma (perché succederebbe questo) mi pare che non ci siano mediazioni.
Il rischio è che si ritorni alla situazione precedente e anche i miglioramenti contenuti nel testo, auspicati dalla Lega, apprezzati dalla stessa Bongiorno scomparirebbero e la ragione per cui si arriva a questo non si capisce quale sia: probabilmente una reazione scomposta alla sconfitta referendaria, che capisco che bruci, ma è legata anche alle scelte che ha fatto la Lega, prima tra tutte quella di non fare alcun tipo di campagna referendaria.
Video dell’intervista»