L’inerzia del Governo di fronte ai suicidi in carcere è inaccettabile
L’inerzia del Governo di fronte ai dati drammatici dei suicidi in carcere è colpevole e inaccettabile.
Servono interventi subito per fermare questa catena di morte e dolore.
La strada maestra è quella di ridurre il sovraffollamento e riportare così a condizioni più accettabili la vita negli istituti di pena.
Ci sono provvedimenti già assunti durante la pandemia, come la scarcerazione anticipata per chi è a fine pena, che hanno funzionato e possono essere riproposti.
E c’è, soprattutto, la possibilità di considerare le misure alternative al carcere la regola per chi deve scontare pene inferiori ai due anni.
Altre misure sono state proposte da più parti, ma l’unica cosa non più tollerabile è che il Governo continui ad assistere ai suicidi e al degrado della vita nelle carceri senza muovere un dito.