Il centrodestra resta pronto a sbracare sulle norme che garantiscono la legalità
Il Decreto riguardante l’ergastolo ostativo del Governo Meloni riprende pari pari il disegno di legge che era stato approvato alla Camera dei Deputati nella scorsa Legislatura e che non eravamo riusciti ad approvare in Senato.
Quel testo è stato frutto di una mediazione lunga e importante di cui siamo stati protagonisti.
È un testo che sicuramente raccoglie in pieno il mandato della Corte Costituzionale: consentendo di chiedere benefici a chi è all’ergastolo ostativo da più di 30 anni, anche in assenza di collaborazione, ma lo consente solo ci sono prove evidenti di distacco di quelle persone dalle organizzazioni mafiose e la volontà di mettere in campo gesti riparativi.
La Corte Costituzionale aveva detto che non si possono dare i benefici solo a chi collabora ma bisognava fare attenzione a non aprire a figure che ancora hanno a che fare con la mafia e mi pare che questo il decreto lo faccia.
Presenteremo comunque degli emendamenti.
Personalmente, ad esempio, penso che in questo contesto sarebbe utile che ci fosse anche una norma che dia ulteriore premialità a chi collabora e, quindi, pur dando benefici anche a chi non collabora si può rafforzare l’importanza della collaborazione.
Meloni, però, usa anche la questione dell’ergastolo ostativo per rivendicare da parte del suo Governo il fatto di avere come priorità la lotta alla mafia ma poi il primo provvedimento di cui ha parlato è l’innalzamento del tetto per l’utilizzo dei contanti a 10.000 euro, per cui mi pare che alla fine resti il centrodestra pronto a sbracare su tutte le norme che servono a garantire la legalità.