Caro affitti e ruolo delle Cooperative
Articolo pubblicato sulla rivista Abitare nei Quartieri.
In questi anni ho lavorato in Parlamento per difendere e valorizzare il patrimonio delle cooperative di abitazione con la convinzione che, di fronte all’emergenza abitativa, quelle esperienze rappresentano una delle poche opportunità per consentire alle famiglie di trovare casa a prezzi accessibili.
In particolare abbiamo lavorato per riconoscere il ruolo sociale delle cooperative a proprietà indivisa e ciò ha consentito di non pagare l’ICI e, nell’ultima fase della Legislatura abbiamo ottenuto la possibilità per le cooperative di poter utilizzare il Superbonus del 110% e di poterlo fare fino alla fine del 2023.
È un’occasione per migliorare l’efficienza energetica dei quartieri cooperativi, utilizzando energie alternative da fonti rinnovabili e, di fronte al caro bollette, consentirà, nei prossimi anni, costi più bassi e sostenibili.
Il PD considera il tema delle case prioritario, in particolare serve a rispondere a due domande irrisolte: la mancanza di opportunità abitative per i giovani e il costo troppo alto degli alloggi in vendita o in affitto.
Per quanto riguarda i giovani proponiamo un contributo annuo di 2.000 euro per i giovani studenti lavoratori fino a 35 anni e il rifinanziamento dei mutui agevolati previsti per i giovani.
La sfida più ambiziosa ma anche più necessaria è quella di un grande piano di rigenerazione urbana e ristrutturazione, con l’obiettivo di offrire, nei prossimi 10 anni, 500mila nuovi alloggi di edilizia sociale a canoni e costi accessibili, da realizzare attraverso il recupero del patrimonio immobiliare esistente e la realizzazione di nuovi interventi su aree dismesse.
Una grande sfida che possa anche migliorare la qualità sociale ed ambientale delle città.
Una sfida che possiamo vincere solo se viene affrontata insieme da pubblico e privato e, in questo contesto, la natura e la vocazione della cooperazione può assegnarle un ruolo fondamentale nella progettualità e nella realizzazione.
La legge sulla rigenerazione urbana, che ho seguito e che non ha visto la luce per la caduta del Governo, investiva un miliardo e trecento milioni in questa direzione a cui andranno aggiunte altre risorse pubbliche e private.
Questa è la dimensione che serve per affrontare seriamente la questione abitativa.
Più case in affitto a canoni accessibili per le famiglie è oggi, in una realtà come quella milanese, un obiettivo decisivo se vogliamo scongiurare il rischio di vivere in una realtà in cui i costi dell’abitare siano insostenibili per le famiglie con redditi medio bassi e, quindi, il rischio di una città metropolitana che marginalizza o espelle una parte grande dei lavoratori dipendenti.
Serve incentivare ad ogni livello, soprattutto nei processi di trasformazione urbana, la definizione di quote significative di edilizia a canoni moderati. Qui il mondo cooperativo ha trovato e dovrà sempre più trovare il proprio ruolo e la propria missione.
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