Il Governo Draghi è caduto per colpa di M5S, la Lega e Forza Italia
Intervento alla Festa dell'Unità a Melzo.
Da tutto quello che stiamo dicendo sulla gravità di ciò che è successo, si deve comprendere una cosa: quello che è successo è grave perché questo Governo stava facendo molte cose importanti per il Paese.
Questo Governo ha fatto riforme importanti per il Paese sulla Giustizia e su molte altre questioni.
Abbiamo portato a casa i fondi del PNRR perché abbiamo saputo fare concretamente riforme che hanno aiutato i cittadini.
Il PD, dentro a questo percorso, deve riconoscersi in due parole: “coerenza” - l’abbiamo mostrata in tutto il percorso e dobbiamo continuare ad averla - e “unità” perché questa campagna elettorale la possiamo vincere se continuiamo a stare uniti, come siamo stati uniti attorno al nostro Segretario in questo periodo.
In Senato abbiamo vissuto davvero una giornata drammatica.
L’idea che si aveva sui banchi del Senato è che si stava assistendo ad una rottura e ad un atto politico gravissimo, che allontana ancora di più la politica e le istituzioni dai cittadini.
Chiunque di noi è andato in giro nei giorni successivi a quando M5S non ha votato la fiducia sul Decreto Aiuti, ha visto che le persone non capivano, chiedevano che il Governo restasse ed erano consapevoli che serviva la stabilità di Governo. Alcune forze politiche, invece, hanno privilegiato altro: non l’interesse del Paese ma l’interesse di parte, le proprie bandierine pensando, con quest’atto gravissimo, di poter ottenere poi qualche voto bin più.
Dobbiamo dire chiaramente per colpa di chi è caduto il Governo Draghi: M5S, la Lega e Forza Italia.
Dobbiamo, inoltre, ricordare cosa avremmo potuto fare già in questo mese se non fosse caduto il Governo: c’era da approvare un decreto con cui si cominciava a tagliare il cuneo fiscale, cioè a ridurre le tasse sui salari dei lavoratori. C’è, infatti, una grande questione che riguarda i salari e la stavamo affrontando con delle proposte, come quella sul salario minimo. C’erano da fare gli interventi per ridurre l’impatto delle bollette e del caro-energia. Tutto questo, però, non si farà.
Quelli esperti ad agitare i problemi, da domani racconteranno che le imprese chiudono, che il Paese è in crisi, ma adesso che c’era la possibilità di rispondere ai problemi, si sono tirati indietro e hanno impedito che si potessero aiutare i cittadini.
Questo lo dobbiamo dire, così come dobbiamo dire che perderemo una fetta del PNRR. Avremmo dovuto avere 21 miliardi alla fine di quest’anno: per ottenerli bisogna fare il Decreto Concorrenza, che in qualche modo si farà e poi bisognerebbe fare la riforma del processo tributario ma non la faremo e, quindi, rinunceremo ad una parte del PNRR.
Questa è una responsabilità che si è assunto chi ha scelto di fare cadere il Governo.
Questo è ciò a cui dovrà rinunciare il Paese per colpa di Forza Italia, Lega e M5S.
Sappiamo che andiamo verso una crisi pesante, che colpirà i cittadini più deboli e rischierà di aumentare le diseguaglianze.
La proposta del PD deve essere semplice: noi stiamo vicini alle persone, noi siamo quelli che non lasciano sole le persone e si occupano della protezione delle persone come tema prioritario. Questa è la parte fondamentale del programma politico con cui andremo alle elezioni.
Andremo alle elezioni senza rinunciare a parlare di futuro.
Per noi il futuro è la transizione ecologica ed è anche una battaglia fortissima per i diritti sociali e anche per i diritti civili.
Non si possono mettere in discussione questioni che in un Paese europeo nella società civile dovrebbero essere scontate come lo Ius Scholae o il reato di omotransfobia. Non siamo riusciti a fare queste leggi, così come non siamo riusciti a fare la legge sul fine vita o sulla riforma dell’ergastolo ostativo e le norme saranno quelle stabilite dalla sentenza della Corte Costituzionale, così da dare un ulteriore colpo alla democrazia.
Noi, però, siamo quelli che hanno difeso questi diritti, difendiamo le persone e la democrazia e la politica, che è l’unico strumento, se si mettono al centro i bisogni delle persone, per riuscire a costruire un futuro migliore.
Se sosteniamo questo e lo raccontiamo, possiamo vincere.