Le intercettazioni vanno usate anche per la corruzione
Intervento a Radio Immagina (video).
Penso che la relazione al Parlamento di Nordio sia stata burocratica, totalmente insufficiente, mancava una parte importante riguardante la necessità di applicare al più presto la riforma Cartabia con i Decreti attuativi. Il giudizio che il PD ha dato è, quindi, negativo.
Rispetto alla questione delle intercettazioni, direi che siamo sempre nel campo di una maggioranza schizofrenica: da un lato si introducono nuovi reati per affrontare questioni come quelle del rave o degli scontri tra tifosi e dall’altra parte si continuano ad allentare le maglie rispetto al perseguire i reati corruttivi.
È stato fatto nel Decreto Rave, ad esempio, togliendo i reati contro la Pubblica Amministrazione dal novero dei reati ostativi, cioè più gravi.
Con il nuovo Codice degli appalti, inoltre, si consegna l’80% degli appalti all’affidamento diretto senza gara e adesso si teorizza per ragioni economiche la necessità di ridurre uno strumento investigativo fondamentale come quello delle intercettazioni per tutti i reati diversi da quelli che riguardano la mafia.
Ci mancherebbe che volessero togliere le intercettazioni pure per i reati di mafia!
Il punto è che, però, si continua a ragionare ancora una volta sulla restrizione non dell’utilizzo pubblico dell’intercettazione, che è cosa giusta e le norme in materia sono migliorabili, ma addirittura si mette in discussione la possibilità di utilizzare le intercettazioni per i reati come quelli corruttivi.
Qui sta la preoccupazione maggiore che deve avere chi vuole combattere la mafia perché è evidente che si allargano le maglie sulla corruzione e la corruzione è uno strumento fondamentale per le mafie di agire e di penetrare l’economia legale.
Video dell'intervista»