Per il Gioco si riparta dall'Accordo Stato-Regioni del 2017

Intervista di GiocoNews.

"È innegabile - osserva Franco Mirabelli - che l’intero settore del gioco ha sofferto in questi anni delle conseguenze del lockdown e della crisi economica, ma a ciò si è aggiunta la cronica difficoltà di Governo e Parlamento a produrre una legge di riordino del settore che è l’unica strada per dare certezze e quindi prospettive di sviluppo ad un settore che, ormai da anni, vive di interventi episodici, spesso in contraddizione tra loro, modifiche della tassazione e proroghe continue.

Basti pensare a quanto abbia pesato in questi anni il conflitto tra lo Stato e Regioni e Comuni che spesso hanno stabilito regole in contrasto con le concessioni. Tar e Consiglio di Stato hanno di fatto preso decisioni che spettano alle Istituzioni. Per queste ragioni ripresenteremo anche all’inizio della prossima legislatura la proposta di legge di riordino che riprende l’accordo Stato-Regioni siglato nel 2017 ma mai tradotto in legge.
Quali sono gli obiettivi?
"L’obiettivo per noi resta quello di ridurre domanda e offerta di gioco, garantendo alle imprese un futuro che non restringa gli spazi occupazionali, anche incentivando processi di riconversione. Per noi sono fondamentali quattro punti. Innanzitutto, il mantenimento della riserva esclusiva dello Stato per quanto riguarda le concessioni, realizzando un meccanismo di concertazione con Comuni e Regioni che definisca numero di punti gioco e regolamenti i tempi e le distanze. Poi, la riduzione ulteriore dei punti gioco. Dopo le norme varate nella diciassettesima legislatura che hanno ridotto di un terzo le awp e hanno reso obbligatorio il collegamento da remoto, si tratta di proseguire nella stessa direzione prevedendo l’esercizio di awp e vlt solo in spazi dedicati. Ancora, la centralità del tema della tutela della salute e della lotta alla ludopatia richiede regole chiare: dalla formazione del personale, all’uso della tessera sanitaria per giocare, alla definizione di tempi e modalità di gioco che impediscano il gioco alienante, fino alla possibilità di rigiocare solo una parte delle vincite. Quarto punto, la lotta all’illegalità e al riciclaggio è fondamentale. In questi anni è apparso chiaro come la criminalità organizzata guardi al gioco come una occasione di guadagno e per riciclare il denaro proveniente da altre attività illecite. Si tratta di garantire l’intera tracciabilità di tutti i flussi di denaro e dei capitali delle aziende, di porre un limite (20 euro) alle banconote che possono essere utilizzate, di sanzionare anche i concessionari nel caso di violazioni di legge riscontrate nella propria filiera. Infine, per rafforzare i controlli, si tratta di utilizzare la polizia locale anche per gli accertamenti patrimoniali.
Ecco: serve una legge di riordino nell’interesse di tutti dagli operatori ai cittadini".




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