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La vendita di San Siro è un fatto positivo, con i ricavi il Comune può ristrutturare impianti sportivi e case popolari

L'approvazione della delibera sulla vendita di San Siro alle squadre è un passo importante e positivo per l'intera area metropolitana milanese.
Si è scelto di lavorare a uno stadio moderno, attrezzato per il futuro, a spese di Inter e Milan, che dovranno anche garantire il 50% di verde e il loro mantenimento.
Con la vendita il Comune di Milano avrà 300 milioni per riqualificare gli impianti sportivi e, soprattutto, le case popolari, da troppo tempo consegnate al degrado.

Soprattutto, grazie al PD e al suo Gruppo Consigliare, si è evitata la deriva che poteva spingere le squadre fuori dalla città e lasciare una cattedrale nel deserto, che il Comune non avrebbe mai potuto ristrutturare e sarebbe costata tanto ai milanesi per il solo mantenimento.
La delibera votata ieri raccoglie le indicazioni del Consiglio Comunale e le ultime modifiche proposte dalla Commissione Antimafia, segno di una tensione a garantire l'interesse pubblico che dovrà essere prioritario anche nei prossimi passaggi.
Negli ultimi mesi il sindaco ha delegato molto, su questa vicenda, ad Anna Scavuzzo e la scelta di confermarla all'Assessorato all'urbanistica è il giusto riconoscimento per il suo lavoro e, soprattutto, per la sua capacità di ascolto e di fare sintesi.
Di fronte ad un risultato così importante per Milano, si può non essere d'accordo, ci si può continuare a confrontare sul merito, ma non si può farne oggetto di polemiche sterili o di propaganda strumentale.

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